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ASSOCIAZIONE: "A DIFESA DEGLI AGRICOLTORI E DEI VIVAISTI"

  • Immagine del redattore: Pasquale Pecora
    Pasquale Pecora
  • 24 feb 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Parallelamente alla Biolabservice, abbiamo formato l'associazione "A Difesa degli Agricoltori e dei Vivaisti". Gli obiettivi della nostra Associazione, senza fini di lucro, sono quelli di realizzare una situazione di equilibrio in termini di potere contrattuale degli agricoltori e dei vivaisti nei confronti di fornitori, come per esempio le società sementiere e i produttori di fertilizzanti. Un altro aspetto non trascurabile è quello legato ai Servizi Fitosanitari Nazionali e degli altri Paesi Europei.

Questa iniziativa deve essere estesa a livello nazionale e successivamente a livello europeo, perché i temi di cui si vuole discutere interessano tutti i Paesi Europei.


Per una fattiva collaborazione con agricoltori e vivaisti, le sedi per la realizzazione di questa importante iniziativa devono prevedere l’organizzazione di un Servizio Legale, dotato di Avvocati esperti nel settore dell’agricoltura per assistere agricoltori e vivaisti in presenza di contestazioni con eventuali fornitori.


Le nuove normative europee, nel caso di introduzione di un organismo nocivo in un determinato territorio, con un impatto negativo, in termini di rapida diffusione e di elevati danni, prevedono per quel territorio delle gravi restrizioni che possono mettere in grave difficoltà un cospicuo numero di aziende. Alla luce di questa grande responsabilità per le aziende, è fortemente necessario che tutti gli attori della filiera coinvolta si assumano chiaramente le loro responsabilità, in primis le società sementiere avendo frequentemente le sedi produttrici in paesi con diverse normative fitosanitarie.


L’aspetto fitosanitario, legato al rischio di introduzioni di organismi nocivi alieni oppure genotipi di questi organismi non presenti in Europa, viene curato al minimo. La carenza di controlli può generare rischi elevati. Tutte queste azioni devono essere svolte in modo preventivo. Non serve a nulla mettere le porte di ferro, quando un organismo nocivo è ormai entrato in Europa, perché risulta molto difficile contrastarne la sua diffusione.


A questa iniziativa ci si attende una massiccia adesione di agricoltori e vivaisti , in modo tale da essere nelle condizioni di presentarsi nelle sedi istituzionali, nazionali ed europee, forti di un grande potere di rappresentanza. Tutto questo potrà avvenire se si riuscisse a cambiare per esempio alcune normative nei settore delle sementi e dei fertilizzanti che attualmente sono nettamente in favore delle Società produttrici.


Altro aspetto importante è legato alla riforma dei Servizi Fitosanitari nazionali ed europei, dove si suggeriscono maggiori controlli ai punti di entrata, con chiari protocolli di intercettazione con il precipuo scopo di limitare l’introduzione di organismi nocivi nei territori della Comunità Europea.


Di seguito sono riportati alcune esempi delle tematiche che rappresentano gli obiettivi di questa iniziativa.


SETTORE SEMENTI – Recentemente è sorto il problema del ToBRFV (Tomato Brown Rugose Fruit Virus), virus che attacca le solanacee ed in particolar modo il pomodoro. Quanto costerà agli agricoltori l’impatto negativo di questo organismo nocivo? Maggiori controlli e analisi molecolari avrebbero potuto evitare danni di questo tipo.


Si ricorda l’altro caso delle infezioni di Clavibacter su semi di pomodoro avvenute anni fa, dove gli agricoltori e i vivaisti hanno perso le cause nei confronti delle Società sementiere.


Un altro esempio riguarda l’introduzione di un diverso genotipo di batterio Pseudomonas syringae pv. actinidiae, proveniente dalla Cina e dalla Nuova Zelanda su piante di actinidia. Il nuovo genotipo non presente nei nostri territori ha distrutto nel Lazio circa 1.000 ettari di actinidia a polpa gialla. In questo caso, ed in molti altri, a pagare sono sempre gli agricoltori e i vivaisti.


Questi sono pochi esempi, che danno ad oggi l’importanza del significato dei controlli preventivi grazie ai quali si potrebbe ridurre l’impatto negativo degli organismi nocivi alieni. Cercare di limitarne la loro diffusione con la limitazione delle colture nelle aree infette, risulta essere particolarmente complicata e svantaggiosa.


DANNI CAUSATI DAGLI ORGANISMI NOCIVI ALIENI E RUOLO DEI SERVIZI FITOSANITARI


E’ molto frequente avere casi d'introduzione accidentale di organismi alieni nei nostri territori, per esempio la recente introduzione della cimice asiatica dalla Cina sta mettendo a dura prova diverse colture. Spesso accade che non ci siano fitofarmaci contro organismi di nuova introduzione, dunque: oltre il danno, la beffa! Bisogna attendere le lungaggini del nostro per Ministero per delle soluzione valide con lo scopo di arginare l’azione aggressiva di tali organismi nocivi.


Perché succede tutto questo?


  • Nelle sedi periferiche dei nostri Servizi Fitosanitari, gli Ispettori Fitosanitari si contano sul palmo di una mano e spesso succede che il rispettivo responsabile decida di far svolgere altre attività ritenute prioritarie rispetto a quelle fitosanitarie;

  • I nostri Servizi Fitosanitari non posseggono protocolli di meccanismi di intercettazione degli organismi nocivi alieni;

  • I porti di entrata sono sempre intasati da svariate tonnellate di materiale vegetale da controllare; in queste condizioni diventa difficile operare bene;


Perché non accada tutto questo:


  • i nostri Servizi Fitosanitari devono essere necessariamente ristrutturati, soprattutto in termini di personale adeguatamente formato, che svolga e si occupi a tempo pieno delle problematiche fitosanitarie;

  • Sarebbe opportuno dotare i maggiori porti di entrata di laboratori di analisi, che in molti casi, avvalendosi di procedure con test rapidi, possono facilitare lo sblocco delle merci;

  • Per migliorare l’aspetto fitosanitario nel contesto del bacino del mediterraneo, sarebbe necessario che gli altri Paesi si adeguassero a delle norme comuni, in modo tale di avere un maggiore controllo sugli organismi nocivi alieni.


Il nostro Ministero deve adoperarsi per migliorare quanto sopra detto e offrire al mondo agricolo sostegni diretti ed indiretti.

Per esempio, tra i sostegni indiretti, dovremmo ridurre l’incidenza dei danni causati da organismi nocivi alieni. Il nostro Ministero è perfettamente a conoscenza di quanto ammonta il danno causato da una specie esotica alla comunità e di come l’agricoltore sia la figura maggiormente colpita.


Se le condizioni dei Servizi Fitosanitari migliorassero, sicuramente il numero di nuove introduzioni si ridurrebbe, con conseguenti benefici per la nostra agricoltura.

 
 
 

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